Fin dai tempi primordiali, l’uomo ha cercato in vari modi di idealizzare soluzioni per facilitare la naturale propagazione del suono attraverso l’ausilio di dispositivi artificiali che aumentassero l’efficienza di questa trasmissione, in particolare cercando di far attraversare al suono spazi maggiori senza essere troppo contaminato da disturbi ed eventualmente essere memorizzato su supporti che ne permettessero, oltre che il trasporto nello spazio, anche quello nel tempo, cioè che ne permettessero una memorizzazione permanente.

A tal fine sono stati usati molti artifizi tecnologici arrivando, ad esempio, all’invenzione del telefono, grazie alla quale trasformare i segnali sonori in segnali elettrici contenenti tutte le informazioni (o quasi) del segnale sonoro originale, ma che potevano essere più facilmente (e più velocemente) trasportate nello spazio (tramite fili elettrici in un primo tempo e successivamente anche tramite onde elettromagnetiche con l’invenzione della radio di Guglielmo Marconi).

Le moderne tecnologie informatiche forniscono un’ulteriore e diversa possibilità di codifica dei suoni, associando ai parametri acustici delle onde sonore, delle lunghe serie di numeri in forma binaria che li rappresentano piuttosto fedelmente e che possono, con elevata precisione, essere riconvertite nei suoni originali.

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Processi di codifica e altro

Questo processo di codifica delle grandezze fisiche continue (analogiche) in serie numeriche di cifre digitali è detto digitalizzazione e le grandezze si dicono essere rappresentate in maniera digitale. Queste lunghe serie numeriche possono poi essere memorizzate su chiavette USB, hard disk, CD, DVD, etc., per essere trasportate nello spazio e nel tempo.
La moderna tecnologia ha permesso di ottimizzare la qualità audio dei nostri apparecchi, ecco quindi che sono nate le modalità dolby sorround.

Dolby e soundbar

“To surround” in inglese significa “circondare”, infatti con questo tipo di sistema l’ascoltatore è realmente circondato dai diffusori, a differenza del più semplice stereo, con il quale si ottiene una direzione frontale del suono.

Essere “circondati” dal suono non significa posizionare cinque o sette casse acustiche intorno a noi, facendole suonare tutte contemporaneamente.

Per ottenere un sistema surround si devono utilizzare i diffusori full range, al fine che ogni canale possa emettere la gamma completa di ogni suono, mentre il sub woofer si attiverà per riprodurre solo tipologie di suoni particolari.
Necessita evidenziare il fatto che, un sistema di diffusori, senza un buon amplificatore, risulta essere inutile.

Negli ultimi anni, si è diffuso moltissimo un nuovo strumento audio che prende il nome di soundbar: una barra audio per TV, avente woofer integrati che offre la possibilità di dividere il suono per canali (5.1. effetto Dolby Digital). Ciò rappresenta una valida alternativa rispetto al classico sistema home theatre, poiché la sound bar occupa pochissimo spazio.

Questa guida sulla scelta del miglior soundbar dell’anno è il primo passo da fare per iniziare a farsi un’idea del mondo di questi prodotti tecnologici e scegliere con cura il prodotto perfetto per le proprie esigenze.

Esistono differenti tipologie di sistemi sound bar tra cui attivi, passivi, con o senza sub woofer esterno ed i sistemi completi che prevedono sound bar, sub woofer, ed altoparlanti satelliti che possiamo posizionare liberamente.

Le casse attive non necessitano di alcun amplificazione esterna per funzionare poiché al loro interno è stato integrato un amplificatore a differenza di quelle passive che devono essere sempre “alimentate” da un amplificatore esterno, spesso in dotazione all’interno della scatola.

Alcuni sistemi soundbar sono dotati anche di Sub woofer aggiuntivo che permette di incrementare la percezione delle frequenze basse del suono, altre includono anche degli altoparlanti satelliti che possono essere posizionati liberamente ottenendo così un effetto surround ancora più accentuato.

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