1La professione dell’odontotecnico è una professione nota a tutti, ma pochi sanno di cosa si occupa effettivamente un odontotecnico. Innanzitutto non va confuso con un odontoiatra. Un odontoiatra opera all’interno di uno studio dentistico per migliorare l’allineamento della dentatura dei pazienti. Un odontotecnico è appunto un “tecnico” che opera in un laboratorio dove costruisce le protesi dentarie. Questa figura lavora a stretto contatto con i dentisti, che gli affidano la manifattura di protesi. L’odontotecnico deve seguire ogni direttiva e realizzare migliaia di prodotti, tutti diversi gli uni dagli altri. É un mestiere che richiede grande precisione, tecnologie avanzate e un continuo aggiornamento sulle ultime scoperte nel campo delle protesi.
Come si diventa odontotecnici
Per diventare odontotecnici serve il diploma in un istituto professionale nel settore dei servizi socio-sanitari. Al termine dei cinque anni vanno sostenuti due esami: uno per ottenere l’esame di maturità e uno (di stato) per ottenere il diploma professionale di odontotecnico. In realtà va fatta una precisazione. I 5 anni di scuola superiore vanno completati nel caso in cui lo studente voglia esercitare la professione in forma autonoma. Chi preferisce fermarsi dopo i primi tre anni può comunque diventare odontotecnico, ma solo come dipendente. Anche in questo caso si si sostiene un esame per ottenere la qualifica di “Operatore Meccanico del Settore Odontotecnico”. Alla scuola segue di solito un periodo formativo di stage in un laboratorio per affiancare dei professionisti.
Che cosa fa esattamente un odontotecnico?
Andiamo più nel dettaglio e vediamo di cosa si occupa un odontotecnico nel suo laboratorio. Innanzitutto riceve dal dentista, o dall’odontoiatra, le impronte dentali e le radiografie del paziente, seguite da una prescrizione con tutte le indicazioni riguardanti la protesi da fare. Per esempio il tipo di protesi, il materiale da usare, le tempistiche, possibili allergie del paziente e così via. Il suo lavoro comincia da queste per costruire il dispositivo medico giusto. Può ricreare in laboratorio il modello della mascella da un semplice calco in gesso. Ricostruisce denti artificiali cercando il più possibile di farli assomigliare agli originali. Fabbrica anche ogni tipo di apparecchio dentale. La sua preparazione non è solo manuale, ma anche teorica. L’odontotecnico deve aver studiato l’anatomia della bocca, chimica, fisica e biomeccanica. Ha a che fare ogni giorno con materiali come ceramica, cera, resina e materie plastiche che deve saper assemblare con cura e in totale sicurezza. In un laboratorio si possono trovare strumenti come trapani, lime, pinzette, pinze, spatole e seghetti. Senza contare macchinari più grossi come presse, muffole, forni, fonditrici, fresatori e computer. Ogni laboratorio che si rispetti ha poi uno o più banchi da lavoro, accerchiati da luci e lampade per rendere visibile ogni centimetro di una protesi.
Un mestiere in continua evoluzione
Come è già stato detto prima, l’odontotecnico deve sempre essere continuamente informato su ogni aspetto del suo lavoro. Quindi non solo sulle nuove invenzioni. A questa grande fetta vanno aggiunte: le novità sui macchinari, i corsi di aggiornamento, le nuove normative e le nuove norme ambientali. Ogni ambiente produttivo deve tener conto di leggi severe che mirano alla sicurezza dei tecnici. Non solo. Le norme ambientali impongono ai tecnici di eseguire le direttive per lo smaltimento di rifiuti e materiali.
L’odontotecnico è sempre in contatto con l’odontoiatra o il dentista che gli hanno fatto richiesta della protesi. Il suo lavoro non finisce con il completamento della protesi. Se questa ha bisogno di modifiche può essere mandata indietro finché non risulta perfetta. Questa professione richiede quindi grande attenzione e pazienza. Può accadere che l’odontotecnico entri in contatto con il paziente per queste alterazioni, ma non è assolutamente abilitato a operare sul paziente stesso. Questa mansione spetta solo ai dentisti. Le loro competenze sono ben diverse, ma nel caso di protesi si ritrovano a collaborare fino ad ottenere la soluzione migliore.